domenica 17 gennaio 2016

Tramonti riflessi

Non curo i miei stivali sporchi
o i calzini miei bucati,
io non venero i miei morti
e do i vivi per scontati;

sono estremista,
qualunquista,
certo un po' capitalista;

sono un treno senza pista,
od un giovane arrivista
senza un suo punto di vista.

Mi commuovo, ma per poco,
ché non ho fragilità,
ed io vinco, non per gioco,
nego ogni velleità.

Ma se fermo questa giostra,
interrompo il carosello,
spaccio, stupri e cosa nostra,
sono allora un mio fardello.

Vedi allora che la mia
non è superficialità,
ma soltanto ritrosia
a responsabilità.

Sono solo, come te
che ora vedo mio fratello,
il colpevole innocente
a cui il mondo dà il coltello.

2 commenti:

  1. Siamo un pò tutti colpevoli innocenti...

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    1. Per quanto duro sia, è proprio ciò che tentavo di dire... Non chi più, chi meno, non chi meglio o peggio. Ciascuno come crede, ma tutti uguali...

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