giovedì 28 novembre 2019

Die Fliege

"È stupendo", disse, 
e chiuse gli occhi. 
Perché vederlo 
non era 
più
così importante. 

sabato 26 ottobre 2019

The quest for authenticity

... what if
the body moves
but the spirit
holds still, 
looking through
the glass
looking into
the mirror
pursuing
the quest
for authenticity. 

sabato 8 giugno 2019

The poser

Che parole vuoi scriverci
in fondo a quegli occhi
ancora non so.

domenica 2 giugno 2019

Rifulgente splendore

Quello che amo in te
è il coraggio di essere
come io non sono stata mai,
d'aver inseguito i sogni
come fossero i miei.

lunedì 22 aprile 2019

Ipse dixit (16)

Devo lavorare in fretta, ancor più in fretta di Shahrazad, se voglio chiudere significando - sì, significando - qualcosa. Lo riconosco: più di tutti il resto, mi fa paura l'assurdo.

Salman Rushdie, I figli della mezzanotte

mercoledì 17 aprile 2019

lunedì 18 marzo 2019

Corrono più la luna o le nuvole

Giacciono a frotte
in lividi rivi
le anime rotte,
ricordo pei vivi,
le pallide spoglie
dei primi soldati,
avanguardie alle soglie
di frutti mai nati
abbattuti per poco,
per caso, o per nulla,
da un vento un po' fioco
a passar nella culla.
Una sola volta, ancora,
sarà di Kronos l'accuso:
sarà del coraggioso l'ora
o il minuto dell'illuso?

mercoledì 13 marzo 2019

Sulla strada di casa

Fiore
di cera,
delizia
di spina,

L'azzurro
s'invera,
il rosa
s'ispira.

Rigoglia
ancora
animo nuovo,
risveglia
potente
il misero uomo.

domenica 10 marzo 2019

Vocativo alle idi di marzo

Mi appello a te
o grazia:
nota allo sguardo,
- d'oro, d'argento -
moto sinuoso
felice e armonioso;
nota all'udito,
- d'arpa, di piano -
carezzevole canto
di riso, di pianto;
nota al gusto,
sì dolce, sì ardito;
nota al tatto,
brivido infinito.

Mi appello a te,
o grazia,
sii tu la più forte,
strappa il buio
da queste porte,
solleva le tende
o brezza divina,
riempi le stanze
di gioia bambina,
conducila per mano
fuori da questo tempo
nero
con un soffio di vento
fermo,
leggero.

lunedì 4 marzo 2019

Contrazioni muscolari

Tu
che il bello lo vedi
nelle foto scattate
dagli occhi degli altri,
tu
che quando ti rivedo
succede questa cosa strana
come sempre, come mai,
tu
che il giorno dopo
mi fa male il cuore
e, ancor di più, le gambe.

venerdì 1 marzo 2019

Betelgeuse lampeggiante

Se nel buio
della notte
la notte
spaventa,
il mare,
le onde,
distesa perfetta

Se di notte
nel buio
il buio
consola,
Orione,
lo sai
non mi lascia mai sola

Se del cerchio del mondo
non hai più paura
perché sai non è gabbia
ma finitezza e natura

Non bearti, non ancora,
di ciò che hai compreso,
affronta ciò che devi
a viso indifeso:

imbraccia ancora
il fido sestante.
Betelgeuse, in fondo,
non è troppo distante.

venerdì 22 febbraio 2019

Ipse dixit (15)

[...] S'ignora del tutto da quale fosco e infame delitto sarebbe stata contrassegnata quella sera: al ritorno dalla cucina Margherita si trovò fra le mani un pesante martello.
La nuda e invisibile volatrice si frenava e si esortava alla calma, le mani tremavano dall'impazienza. Mirando attentamente, essa colpì la tastiera del pianoforte e per tutto l'appartamento si diffuse il primo urlo lamentoso. Gridava disperatamente il Becker a mezza coda che era del tutto innocente. I suoi tasti sprofondavano, i rivestimenti di osso volavano da ogni parte.Lo strumento rimbombava, ululava, rantolava, tintinnava. Con un rumore che pareva quello di una rivoltellata, sotto il colpo del martello si spaccò la parte superiore, tirata a lucido, della cassa armonica. Ansimando, Margherita strappò e fracassò le corde col martello. [...]
Guazzando a piedi nudi nell'acqua, Margherita portò secchi e secchi d'acqua dalla cucina nello studio del critico, versandoli nei cassetti della scrivania. Poi, demolita col martello la porta della libreria in quello stesso studio, Margherita corse nella camera da letto, Dopo aver rotto l'armadio a specchio, ne tirò fuori un completo del critico e l'annegò nel bagno. Sul soffice, rigonfio letto a due piazze, vuotò tutto il calamaio che aveva preso nello studio. [...]
Prese a spaccare i grandi vasi di ficus nella stanza dove c'era il pianoforte, ma senza aver portato a termine la sua opera, tornò in camera da letto e con un coltello da cucina tagliò le lenzuola, mandò in frantumi le fotografie sotto il vetro.

- M. Bulgakov, Il Maestro e Margherita, cap. XXI, Il volo.