sabato 12 dicembre 2015

Statua

ti ammiro,
ti osservo,
e rimando
a memoria

le gesta,
lo scontro,
il campo,
la storia.

Tu,
freddo,
marmoreo,
che pupille non hai,
dimmi,
di me,
cosa sai?

Che ho paura del tempo,
per te ormai immoto,
che rifuggo correndo
il timore del vuoto.

Che di carne è ancora fatto
ogni mio pensiero,
che per ogni mio assalto
io non ho destriero,
che la terra che calco
non conserva impronta,
che ogni giorno che passa
la vita mi affronta.

Ma sai cosa imparo
da te che indefesso
d'uno sguardo mi sdegni
mentre a te mi confesso?
A drizzare la schiena
nella notte stellata,
a sconfiggere il freddo
con una risata.

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