Denti bianchi,
-come tasti
di pianoforte,
come l'avorio
che furono-
che sussurrano,
lievi,
-come i venti
della savana
che videro-
pensieri vibranti
- come corde
di chitarra,
acciao armonico,
temprato.
Schiena tesa
- come archetto
di viola-
delicata -come il brivido
che la percorre-
che spezza,
incordata,
- come i crini
sulla pianura
al galoppo-
il silenzio nero
- d'un quarto
di pausa
infinito,
rotondo.
A concerto
dentro me
pensieri
in mille lingue
diverse,
in cento toni
dissonanti,
in dieci tempi
armonici,
con un solo
maestro,
una
sola
bacchetta.