è questo, dunque, che sei, che sono, che siamo: soffici sbuffi di cielo, sempreverde fragilità ostinata e testarda che si stringe per sopravvivere al freddo, che s'accarezza per godere del caldo. cinque sensi d'azzurro intenso, a racchiudere un cuore pulsante d'un ritmo segreto. siamo figli del bosco, della natura, immersi fino alla cintola nel terreno selvaggio, gli occhi liberi d'innalzarsi all'immenso...è questo che sei, che sono, che siamo: un perenne, sorridente scorcio d'estate.
morbido al tatto, inusuale, di pesca; instancabile al gusto, sorprendente, di gioco; irresistibile all'olfatto, dolce, eppure penetrante, avvolgente; inconfondibile, all'udito, come vento; alla vista...gli occhi si perdono, annegano nel tentativo di comprenderti in un solo sguardo. eppure ora fuggono, ora restano fissi, incapaci e intestarditi nel non voler vedere altro. solo questo chiedo: non ti scordar di me...
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