domenica 5 giugno 2016

Limone 2.0

C'è chi direbbe che sono una persona in ascolto.
Almeno, questo è quel che mi resta degli anni di convivenza con molteplici studentesse di psicologia.
In parole povere, dovrebbe starmi a significare che sono aperta a comprendere desideri, sentimenti e necessità dell'altro, spesso espresse in forma non verbale.

Ora, veniamo alla parte becera della questione: io ascolto sì, ma un sacco di gente non c'ha un cazzo da dire (lo sentite, il rumore della mia finezza che si schianta al suolo?). E, lo so, questo confligge con quell'aria da brava personcina che la prima frase poteva avervi erroneamente suggerito. Io non voglio accorgermi degli entusiasmi, farmi carico degli scazzi, partecipare ai crolli emotivi altrui, ma non riesco ad evitarlo.

Quindi fatemi un favore: se proprio dobbiamo passare una serata insieme e non abbiamo molto in comune, cercate di essere interessanti o -se proprio non ce la fate- emotivamente ermetici.

Grazie (che non si dica che, oltre che acida, sono pure maleducata).

5 commenti:

  1. è che uno, da un post con un titolo così, si aspettava al minimo respiri affannosi e lingue intrecciate.
    al minimo, eh.
    :-D

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    1. Sai, ci avevo pensato... ma l'idea del trappolone con delusione contenutistica mi divertiva molto ;)

      Vedo che il tuo viaggio va a gonfie vele! Invidia...

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  2. Va bene ascoltare gli altri ma mandare all'aria le serate no, eh.
    (che poi appena parli tu li vedi con il cellulare in mano e ti sale il nazismo..)

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    1. Il nazismo ormai sale per svariati motivi ahimè... più che altro alla fine di queste serate mi ritrovo a pensare a quanto mi sarei potuta divertire leggendo un bel libro spaparanzata sul divano :D

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