C'era una leggera brezza, quel pomeriggio che la guardò salire sul treno e, in un istante solo, la salutò per sempre.
Le sopracciglia un po' aggrottate, la bocca schiusa in un ultimo "Ciao" che non aveva avuto il coraggio di dirle.
Lei, la sua giovinezza, il suo impermeabile beige, le sue aspettative.
Aspettò che il treno partisse, poi girò sui tacchi e ripercorse, passo dopo passo, la logora strada verso casa, cercando di riportare alla mente quegli ultimi istanti, il suo viso, la sua voce. Cercò di imprimerli nella mente, sapendo che, prima o poi, l'avrebbe dimenticata.
Entrò in casa, si sfilò le scarpe ed il soprabito, infilò la vestaglia. Si sedette al tavolino, estrasse pipa e tabacco, si preparò ad una bella fumata. Prese il suo diario, lo aprì, e scrisse:
"C'era una leggera brezza, quel pomeriggio che la guardai salire sul treno e, in un istante solo, la salutai per sempre."
Lo chiuse e lo infilò in un angolo della libreria che, ne era certo, avrebbe dimenticato.
Non so perché ma ho avuto come la sensazione che il protagonista di questa storia fosse una ragazza. Boh.
RispondiEliminaPesa, qualunque sensazione è la giusta sensazione :)
Eliminaun po' triste ma scritta bene (Y)
RispondiEliminaun po' triste alle volte può andar bene no?
EliminaGrazie :)
Il vento arrivava insieme alle formiche e a strani stormi inquieti.
RispondiEliminaLe nuvole di tristezza arrivavano con lei.
Lui era un monaco mancato, acqua calda scrosciava nella sua anima estatica. Sentiva che ricordare la giovinezza, quel vestito scuro, la linea del suo collo, la ritmica dei respiri fosse una condanna a morte un po' troppo lunga.
Per un istante quel treno sembrò raccogliere le loro ombre già separate, ai semafori rossi si fermava per guardare indietro, per capire una verità implacabile.
Era tutto quel che c'era.
Ed era molto.
Da storia nasce storia, bellissimo... Grazie chandrasekar!
EliminaC'è sempre un treno nelle grandi storie d'amore. Almeno da che l'hanno inventato. (l'amore, per come lo conosciamo oggi)
RispondiEliminaVero. Almeno per come se lo sono inventato. Grazie mille del commento Indro, un ottimo spunto!
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